di Alessio Papi
Non stiamo parlando di ritardi di ore o minuti, stiamo parlando di tempi relativamente brevi ma che in politica sono ere geologiche.
La “modernità” brucia i tempi, soprattutto in politica dove il localismo e il personalismo si deve confrontare con fenomeni più o meno globalizzanti.
Ne sono la dimostrazione le ascese dei due Matteo uno diventato da sindaco di Firenze Premier, l’altro miete successi e simpatie in fette sempre più consistenti di elettori di centro-destra.
La crisi e la crescente emergenza sociale hanno aumentato la sensibilità su determinate tematiche e il Matteo padano è divenuto per molti un nuovo punto di riferimento.
Salvini però a differenza di molti suoi predecessori, non si è affrettato a buttarsi su temi nuovi, ha semplicemente continuato a portare avanti le sue “battaglie storiche”, è uno dei pochi casi in cui non è la politica ad andare dal cittadino alla ricerca di un effimero consenso, ma bensì i cittadini che si sono avvicinati a posizioni che non più tardi di 4-5 anni fa venivano considerate blasfemia, e tutto sommato questa è la sua forza.
Berlusconi al contrario continua a muoversi su posizioni vetuste e impopolari, un po’ come Maria Antonietta ed il suo “Se non hanno più pane, che mangino brioche!».
Le ns. città sono ridotte a discariche a cielo aperto, con una criminalità ed una immigrazione sempre più sfacciate e prepotenti, con cittadini (a torto o ragione) esasperati e stanchi di non avere risposte da parte degli amministratori.
In questo quadro poco edificante si inserisce il consenso a Matteo Salvini, l’unico in grado di colmare nel centro-destra quella voglia di ordine, normalità e rispetto delle regole che una volta erano i cardini del pensiero della destra liberale.
Continuare a parlare dei propri problemi giudiziari cercando compassione o promettere taxi e pensioni ricche per i vecchietti in difficoltà non solo non serve a niente, ma è anche controproducente, genera indifferenza ed in alcuni casi ilarità.
Nel giro di pochi mesi i tatticismi come il “patto del Nazareno” o “Alfano ministro dell’interno” nel pensiero degli elettori sono stati declassati a “impicci privati” o “maldestri tentativi di sottogoverno” con la conseguente perdita di consenso e credibilità.
Anche il contesto globale non aiuta un Berlusconi troppo concentrato su se stesso non accorgersi di cosa gli accade intorno.
Parafrasando Ennio Doris “l’Italia non è più costruita intorno a te (Mr.B)”.
In Francia la Le Pen vola nei sondaggi, idem Farage in Inghilterra ,entrambi leader di movimenti che hanno molto in comune con la Lega, sono antieuropeisti, nazionalisti e regionalisti .
E’ chiaro come il problema non sia più solo italiano, la crisi e l’invasione dei confini hanno globalizzato le tematiche.
Il Silvio nazionale complice l’età è indietro anni luce rispetto alla “sua” Italia.
Il suo amico Putin ha una idea “diversa” dell’Europa e si appresta a diventare il Templare della Cristianità.
Ha già dato i soldi al Front National e ha regalato l’albero di Natale davanti Notre Dame.
Non mi sorprenderei se il prossimo a ricevere l’obolo fosse proprio Matteo Salvini…..
Meditate Gente Meditate……..